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04/04/17

Ok, parto!

su grande richiesta (vero, Manuela Di Segni Lombroso?!?) farò un altro tentativo di formare i miei pensieri anche in italiano.
Qui sotto troverete ciò che ho scritto l'altro ieri al mio blog in svedese. Cercherò di tradurre fedelmente;
Noi dobbiamo ridere di più. L'ho detto mille volte. Mille volte ho dovuto rimangiarmelo.
Perché qualcuno muore, viene bocciato, si ammala o prende lo Spunk (parola inventata di Pippi Calzelunghe che può stare per qualsiasi cosa). Sono tutti motivazioni buoni per tenere le labbra al ingiù (questa veramente non so bene come tradurre...). Anche i crisi adolescenziali. No, aspetta un attimo! Ecco dove abbiamo veramente bisogno di quella risata a crepapelle.
Quando la porta si apre subito dopo essere stata chiusa così forte che i vetri traballavano e dr. Jekyll esce da li, mi abbasso sotto la finestrella di servizio e scendo in posizione squat da cecchino. Quando la bomba vagante camina verso il lavandino per riempire la brocca della macchina del caffè di acqua faccio finta, fischiettando e con la faccia verso il frigo/la schiena verso nonsochiseiinquestomomento, che fuori piove. Allora sento una risata soffocata. Mi giro veloce come il fulmine e tampono un bacietto sulla sua guancia prima che lui ritiri tutte i pezzi mobili del corpo dentro il guscio di nuovo. Sebbene solo con un sorrisino, ma comunque...
Vabbè, forse non è stata la risata più profonda e liberatoria del mondo,
ma era divertente per un attimo. E credo che lui abbia capito.
A volte non ce bisogno di parole per niente.

Siete tenuti a non dirmi se sbaglio in italiano...ne ho abbastanza di scuole.

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