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18/04/13

Voti

Ho sempre odiato i voti.
Penso che non danno giustizia a proprio niente.
E' anche un modo assurdo di mettere compagni di classe uno contro l'altro.

In Svezia si danno i voti solo da dodici anni in su.
In Italia vengono subito messi in competizione spietata a sei anni quando a malapena riescono a tenere una penna in mano.
Chi non lavora non produce.

Mio figlio grande ha sempre avuto medi voti in tutto.
Io non ho dato molto peso a questo.
Tutti quelli intorno a noi invece si.
Il nonno vuole vedere la pagella ogni volta.
Mi urta questa cosa. 

Ancora mi ricordo quando sono andata dal mio insegnante di svedese al liceo chiedendo come mai avevo preso quattro (la scala era 1- 5) in svedese alla pagella finale quando durante tutto l'anno mi ero guadagnata un bel cinque su tutto.
In inglese ho preso cinque.
La risposta fu; - tu sei bravissima. Sui scritti vai da Dio. Quando parli dici cose giustissime e spesso originali. Ma il problema è che parli poco.
Cioè ho preso un voto più basso per la mia timidezza???!!!
Mescolando la mia personalità con ciò che facevo ho ottenuto un voto più basso???!!!
Ma l'insegnante di inglese non ragionava così...
Perché no???
Ero la stessa timidona del cavolo alle sue lezioni e pure....


No, per me i voti li possono anche togliere dalla fascia della terra.
Saranno comunque sempre un espressione per di più personale del insegnante.


Poi torna il figliolo grande per due giorni di seguito con un dieci in disegno...

Amore di mamma!

Mi suona ancora nelle orecchie le parole di una "maestra di sostegno" che c'era nella prima elementare rivogliendosi a mio figlio;
- Ma non sa disegnare!

Perché non faceva le cose classiche


Questi evidentemente vanno bene ai prof. della media...





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