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05/10/12

Lettera aperta all'universo

Caro Universo,
ti...le scrivo...mannaggia non riesco ad abituarmi a dare del Lei...nemmeno dopo quasi vent'anni qui. Ma forse non ha importanza. Posso dare del tu?
Ti scrivo perché sono convinta che mi ascolti...anche molto bene. Almeno l'ho hai fatto qualche volta...E allora vorrei la tua attenzione proprio sulle cose che per il momento mi stanno a cuore;

Vorrei tanto uscire di casa tutti i giorni con tranquillità e pace nel anima. Vorrei che i bambini capissero proprio il fatto che ciò che dico va preso sul serio già dalla mattina presto. Ciò che dico è, per esempio, di lasciare fuori le botte en passant durante la vestizione. Ed è anche che se ho detto che mancano dieci minuti al uscita non vuol dire; dieci X dieci = (per loro) infinito e quindi hanno una marea di tempo per vestirsi, fare a botte e guardare la TV.

Vorrei che i bambini capissero il valore del NO. Che non vuol dire; se insisto il NO diventerà per stanchezza SI'...prima o poi...

Vorrei che la colazione fosse tale e non una battaglia per chi fa più rumori o un sparare latte a velocità supersonica.

Vorrei comunque essere dotata di maggior pazienza per questi occasioni (probabilmente ti è già arrivata la richiesta dei i miei vicini sul fatto di non avere urla presto la mattina...scusa!)

Vorrei che qualsiasi merenda gli propongo venga ben accolta. Anche se proprio raccattata al ultimo momento e anche se ha l'aria di non essere proprio nuovo di zecca....proverò comunque a migliorare su questo punto.

Vorrei che tutti i compiti fossero visti come dei occasioni ad imparare dai miei bambini. Non una punizione divina.

Come vedi sono cose semplici che chiedo. Non voglio mica la luna...
Però... se proprio ti avanza tempo...Mi fai avere di nuovo due seni? Così non mi devo sottoporre ad altri interventi...Non ti dico grandi come quelli della Clerici...Solo due...forse un po più grande di adesso...
Ma solo se hai tempo, eh!!!

Cari Saluti

Marika

2 commenti:

  1. Ciao Marika, condivido la tua stanchezza, se non sbaglio a interpretare. Io ho una bambina, solo una, che ho avuto grazie al cielo alla tenera età di quarant'anni. Poi la mia situazione non è facile, un altro bambino lo avrei voluto tanto, ma così è. Sai, ho appena subito un intervento al seno, ma per fortuna era un tumore benigno, anche se con un potenziale maligno. La sera mi guardo quel taglio e benedico la mia sorte, perdonami, non voglio offenderti. E' che non ne parlo con nessuno. Perdonami, io ho ricordi familiari tragici al riguardo. Credo che noi abitiamo vicine, da quel che capisco tu stai al quartiere africano, io poco più su verso Porta Pia. Un giorno, se vorrai, ci incontreremo.
    Ciao

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    1. Non mi offendi affatto. Anche io sono fortunata. I miei bambini sono sani. Motivi per cui riescono a farmi impazzire con le loro botte. Si sto al quartiere africano e vado spesso vicino a Porta Pia per fare yoga. Io parlo sia del fatto di aver avuto problemi di avere figli sia del tumore al seno. Aiuta parlare. Almeno per me. Un abbraccio!

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