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26/06/12

Swedish design

Non credo che gli imbroglioni non esistano in Scandinavia. Anzi so bene che anche in Svezia i vecchi e  gli ammalati devono stare attenti a chi bussa sulla porta. Perciò sto particolarmente attenta a chi suona sulla mia porta italiana. Apro raramente a chi non mi ha preannunciato il suo arrivo.
Invece mi succede di cascare come un pollo/polla in un luogo dove vorrei sentirmi tranquilla. Dove vorrei essere sicura che tutti quelli che lavorano li vogliono bene agli esseri umani. Che vogliono bene agli esseri umani perché lavorano in un'ospedale. Stanno al servizio della gente. Stanno al servizio di chi sta male e ha bisogno di aiuto.
Avrei dovuto sapere... e pure; Casco in pieno.

Mio figlio ha appena avuto un collasso dopo la rimozione del gesso più radiografia. Lui ha avuto il gesso per venticinque giorni. Probabilmente ha paura, dolore, caldo... Entra per far vedere la lastra al medico in barella. Tutore, dice il dottore. Deve mettere un tutore e indica su un foglio con la penna quale intende. Esco da mio figlio che sta nel corridoio. Un infermiere si avvicina; signora glielo vado a prendere il tutore? 
E li che faccio un errore grave. Dico di sì. Lui mi informa che costa cinquanta euro e io non lo mando a quel paese perché stiamo in un ospedale. Perché voglio andare a casa con i miei figli. Voglio andare via da li. Io sono stanca dopo il mio inverno tra un chemio e un'altro. Ma forse ho un'aspetto troppo sano. Forse non si vede bene che sono stata giù in un buco...

Dopo che è tornato e ha messo il tutore sul braccio di mio figlio mi ricorda i cinquanta euro. - Va bene,  pago in cassa?...ci devo andare lo stesso per pagare il ticket, cartella clinica...
- No, li da a me, dice questa bestia vestita da infermiere.
Io do i soldi a lui. Lui se ne va. Niente scontrino da mandare al assicurazione. Solo un tutore e la scatola dove era. 
Leggo sulla scatola quando sono tornata a casa;  Swedish design. 

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