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19/11/10

Credere

Lo so già, quello chi mi dice la mamma di un bambino davanti alla scuola. Lo so già e pure mi turba quello che dice...
Stiamo andando via. Io porto suo figlio con me a casa perché mio figlio piccolo l'ha invitato a giocare a casa nostra. 
Vedo questo ragazzo saltellare esattamente come fa il mio e commento; -ah, ma sei un bimbo saltellante come il mio? Lui mi sorride e dice di si. 
La mamma non ha capito...forse non ha sentito...Dice; - Sì, è vestito un po come uno zingaro. Non mi va di spendere tanto. Giusto quando vanno (ne ha un'altro di figlio) al catechismo gli vesto un po meglio. Se no...chi sa cosa pensano i preti?...

Io rimango di stucco. Non dovrei perché l'ho sentito mille volte. Ma rimango di stucco. Non solo perché questa mamma mi sta tanto simpatica e non capisco questo suo modo di volersi adattare agli occhi degli altri...degli preti... 

Cioè, non dovrebbe la chiesa essere la prima ad accettarti come sei? Vestito di stracci o di Prada non dovrebbe avere importanza...o sì? Non siamo tutti uguali per il signore?

Non sono credente...credo...

In realtà non lo so.
Lavoro per la Chiesa Svedese. Faccio anche una preghiera insieme ai miei datori di lavoro e i bimbi. Ma la vedo molto come un mantra. Un invocare l'energie positive. Credo anche che mi arrivano l'energie positive.  Sopratutto perché i miei datori di lavoro sono due brave persone. In loro credo.

Il racconto di Gesù mi ha sempre affascinato. Era decisamente un tipo figo. Uno che credeva per davvero. Credeva negli esseri umani.

In quelli credo. Negli esseri umani...anche se mi fanno arrabbiare spesso. Ma non sempre. Non tutti.


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