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27/05/10

Colloquio di sviluppo, perbacco!

Di nuovo mi appare quel pensiero nella mia testa; COSA FACCIO QUI?
O forse più giusto; COSA FANNO I MIEI BAMBINI QUI?

Perché sono qui e perché rimango qui lo so. Per l'amore, gli amici e il tempo bello...poi mi freno.

Questo pensiero mi gira la coscienza alla rovescia; COSA FANNO I MIEI BAMBINI QUI?...questo è più difficile da trattare. Hanno anche loro amici e possono stare al aria aperta per maggior parte del' anno...e poi???

Quello che mi è successo ieri ha iniziato un processo mentale che ha fatto in modo che quasi sbattevo la testa contro il muro ieri sera. Sì, veramente!

Alla scuola svedese si fa qualcosa chiamato " colloquio di sviluppo". Io mi ricordo che ce l'avevamo anche al lavoro in Svezia.
Siccome sto in questo paese dal'inzio dei tempi, o tradotto da diciassette anni, credevo che sarebbe stato come un colloquio classico della scuola italiana di quindici minuti, che riguardante mio figlio vuole dire almeno per quaranta minuti. Non poi assolutamente portarti i figli. Lo scrivono ovunque e te lo ripetono a noia quindi l'ho capito che i piccoli non sono benvenuti a fare parte di ciò che i loro insegnante pensano veramente di loro.


Ieri sera è salita su l'insegnante di svedese di mio figlio dalla sala di lezione portandosi appresso mio bimbo. La mia sorpresa era enorme. Mi ha chiesto di portarmi due sedie così potevamo stare seduti tutti e tre...okay...
Per tutto il colloquio mio figlio è stato presente e per quasi tutto il tempo era ciò che pensava lui e che voleva lui che l'insegnante voleva sapere. Sono rimasta zitta dalla meraviglia e un po scossa sono riuscita a far uscire dalla bocca due banalità.

Questo non era per giudicare qualcuno. Questo era per migliorare il servizio e personalizzare i metodi di insegnamenti...silenzio lungo...

Dopo sono rotolata confusa in giardino e ho ripreso il mio posto intorno al tavolo dove stavano sedute le altre mamme. "Anche il bambino partecipa?" fa una mamma stupita...allora non ero la sola a reagire..."Sì, e non ti dirà una parola sul fatto che sei una mamma cattiva!" faccio Io, e sospiriamo di sollievo insieme.

Una delle mamme sta in procinto a tornare a vivere in Svezia con i suoi due figli. E' già stata li per iscriverli a scuola e ha parlato con il direttore scolastico. Lui ha chiesto quanto svedese lei pensa che sappiano. Lei dice che è molto difficile per una mamma valutare questo. Al che questo extraterrestre gli chiede se lei vorrebbe avere sostegno linguistico per i suoi figli...sì, grazie!...e quindi ce l'avrà.

Mio figlio non può assolutamente avere sostegno per la sua troppo leggera dislessia, che però gli fa stancare, perché nessuno vuole prendere la responsabilità a deciderlo...gli darebbero il timbro handicappato così...

Qui butti, con occhiate scocciate, tutte le nazionalità nella stessa classe ed il programma scolastico DEVE essere seguito se capisci o no!!! Mescolati con bambini con difficoltà di apprendimento in vari livelli che non hanno però diritto a sostegno crei una zuppa con tanti bambini che saranno bocciati alla fine del anno scolastico. Sì, succede che vengono bocciati anche alla scuola elementare!!!

Non è però che vado in giro pensando che tutto in Svezia e oro e foreste verdi...

Ma cavoli! Il rispetto per i bambini come esseri umani non si può confrontare con come dovrebbe essere qui in Italia.

Ci sono insegnanti (di sostegno) che fanno perfino una specie di colloquio ambulante sopra la testa del bambino con la mamma in cortile...

Ero così sconvolta ieri sera che la notte ho sognato che il mio insegnante di yoga aveva tinto i suoi capelli bianchi di nero conciandoli in un caschetto ridicolo. Voleva vendere i presepi di carta a prezzi stratosferici. Quando mi sono rifiutata me l'ha tirata dalla mano in modo brusco.

Oggi sono andata allo yoga solo per controllare...era come al solito!! Ahhh!!


2 commenti:

  1. tranquilla, stai solo sognando

    E' tutto meraviglioso e nulla di quello che hai sognato si può avverare.

    La Svezia in particolare non esiste, è solo casa del Premier dove tutto è perfetto (e meno male che abbiamo figli maschi...)

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  2. accogliere con gioia le novità inaspettate :)

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