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23/10/17

Il mese rosa



Troppo importante per non fare una libera traduzione del mio post in svedese!!!
Sì, è vero. E' il mese del cancro. Forse sarà l'ora che scrivi di questo prima che ottobre finisca. Troppo importante per lasciar passare così...e poi anche gli altri mesi valgono 😉.
Dappertutto ci ricordano che dobbiamo badare al nostro corpo. Fare accertamenti. Sui poster di pubblicità in giro per la città e tv. Su internet e il cellulare. Mi arriva perfino un invito di mammografia e screening gratis alla Asl. - Va benissimo, penso subito. Poi voglio urlare con la voce alta che; - Ragazze, non è mammografia che dovete fare in primis!!! E' ecografia! Era il mio fantastico ginecologo che ha trovato il mio cattivello (tradotto: tumore) con, esattamente, l'ecografia. Non si vedeva dalla mammografia. Hanno dovuto schiacciare e schiacciare quasi distruggendo il mio povero , piccolo, seno-uvetta prima che sono riusciti a vedere ciò che il ginecologo e il chirurgo già avevano visto sia con le mani che con l'ecografia. 
Non voglio spaventare. Ma a volte bisogna essere veloci e perciò penso che dovete tutte insistere sull'ecografia. 
Poi voglio parlare di tutte le ferite che il cancro lascia. Quelle che forse nessuno vede ma che ci sono lo stesso. Del fatto che non si rimane ciò che si era prima. Sia in senso negativo che positivo. Possono ripararti e ricostruirti a più non posso. C'è comunque sempre qualcosa che rode. Qualcosa che si sente a volte e che blocca. Leggete questo testo con l'immagine meravigliosa. Dice tutto: https://www.instagram.com/p/BYW6iYohYu_/
I capelli ricrescono come dice la donna forte che incontro tutti i giorni, dove cammina con il suo cane e testa pelata. Tutto il resto non lo fa, dico Io.



  




05/04/17

Me lo

Me lo potevate dire che fare la mamma in questo paese non significhi fare solo la mamma ma;


  • La tata
  • La cuoca
  • La psicologa
  • La bibliotecaria (dopo che i pargoli inizino la scuola si intende)
  • La mediatrice sociale 
  • La donna di servizio (scusa, la collaboratrice domestica!)
  • La stronza
  • La preoccupata
  • La femminista senza voce
  • La cagnetta antidroga (il fiuto mi si è sviluppata già in gravidanza)
  • La gestisci aiutocompiti/psicologi/suocero in calore
  • L'amica che c'è solo a tratti
  • La pazza che piange senza motivi
  • La stanca fino alle ossa ma senza diritto di riposare veramente. 
E il tutto in un bel pacco; senza pagamento. 

Me lo potevate dire prima!!!!

04/04/17

Ok, parto!

su grande richiesta (vero, Manuela Di Segni Lombroso?!?) farò un altro tentativo di formare i miei pensieri anche in italiano.
Qui sotto troverete ciò che ho scritto l'altro ieri al mio blog in svedese. Cercherò di tradurre fedelmente;
Noi dobbiamo ridere di più. L'ho detto mille volte. Mille volte ho dovuto rimangiarmelo.
Perché qualcuno muore, viene bocciato, si ammala o prende lo Spunk (parola inventata di Pippi Calzelunghe che può stare per qualsiasi cosa). Sono tutti motivazioni buoni per tenere le labbra al ingiù (questa veramente non so bene come tradurre...). Anche i crisi adolescenziali. No, aspetta un attimo! Ecco dove abbiamo veramente bisogno di quella risata a crepapelle.
Quando la porta si apre subito dopo essere stata chiusa così forte che i vetri traballavano e dr. Jekyll esce da li, mi abbasso sotto la finestrella di servizio e scendo in posizione squat da cecchino. Quando la bomba vagante camina verso il lavandino per riempire la brocca della macchina del caffè di acqua faccio finta, fischiettando e con la faccia verso il frigo/la schiena verso nonsochiseiinquestomomento, che fuori piove. Allora sento una risata soffocata. Mi giro veloce come il fulmine e tampono un bacietto sulla sua guancia prima che lui ritiri tutte i pezzi mobili del corpo dentro il guscio di nuovo. Sebbene solo con un sorrisino, ma comunque...
Vabbè, forse non è stata la risata più profonda e liberatoria del mondo,
ma era divertente per un attimo. E credo che lui abbia capito.
A volte non ce bisogno di parole per niente.

Siete tenuti a non dirmi se sbaglio in italiano...ne ho abbastanza di scuole.

02/09/14

Agility Corgi

Metto bambini e cane in macchina e parto.
Il viaggio va verso il club cinofilo più vicino.
Sta attaccato alla meravigliosa Villa Ada.
Guido la strada tortuosa su per il bosco cittadino, giù di nuovo a destra della moschea e poi siamo arrivati.
Cani che abbiano.
Ostacoli per fare salti.
Tunnel.
Siamo arrivati nel posto giusto.
Mi fanno parlare col addestratore di agility che al inizio ridacchia.
Sì, certo che Wish può provare.
Ma l'ostacolo va abbassato.
Io che vado via, dopo che il cane ha salutato un altro cane e con la promessa di provare giovedì, porto con me un dubbio.
Forse che i Corgi non possono fare agility...
Ma mia zia me l'ha detto...
Praticamente 100% che l'ha detto il nostro amico...
Cerco tra i videos a youtube.
E trovo questo;


Sebbene il mio Corgi è un Pembroke...
ma non è necessario che glielo dica. 

28/07/14

Desiderio


Aspetto.
Attendo.
LA telefonata.
Il segno. 
Penso che se riscrivo quello che ho scritto in svedese l'altro giorno mi arriverà presto la risposta positiva.
Penso che se mando il desiderio nel universo funzionerà.
Quella speranza che tutto va in porto questa volta. 
Sono innamorata pazzamente in un appartamento con giardino, di nuovo.
Sono stata li col marito. 
Anche a lui è piaciuto molto.
Abbiamo fatto l'offerta.
Adesso impasto il mio sogno in tutto.
Nella meditazione.
Nel mantra della giornata.
Che questa volta sarà la volta nostra.
Sia l'appartamento, il giardino delizioso e il signore anziano rimasto solo, che desidera andare più vicino ai suoi figli, parlano a me.
Al mio cuore.


 

Ecco perché mando il mio sogno e desiderio nel etere.
Esattamente come ho fatto a capodanno.
Forse si è impigliata la lanterna nel albero solo perché dovevo sapere che mi ci sarebbe voluto un po di tempo per realizzare ciò che chiedevo.
Forse quel tempo è passato.
Lo spero tanto.



18/07/14

Pollice in su e in giù della settimana (secondo Wish);

                                                                                   
Vanno tutti e due a mamma e papà.
IL POLLICE IN SU;
perché hanno capito che non si è piccoli per sempre e mi hanno comprato un letto nuovo.





Morbido e confortevole.
Una differenza enorme!

Il POLLICE IN GIU';
perché uno viene trattato molto male dopo avere dato l'anima e corpo nel gioco col amico del cuore, Ragno, al parco la mattina.



Solo per un po di sporcizia nella pelliccia...ma dico...

12/07/14

Ma siamo matti o padroni di cane?






Se il marito per mostrare al figlio piccolo che non si disturba il cane che mangia lo tira giù sul pavimento della cucina,
  lo mette pancia in su e lo prende per il collo, vuol dire che...
A; abbiamo troppo cane sul cervello?
B; abbiamo bisogno di vacanza?

No, chiedevo solo...
Per piacere date i la risposta comunque!

10/07/14

Cane con la testa in giù


   Di chi è questo tappeto yoga realmente?

Solo perché si dice la posizione del cane con la testa in giù, devi per forza avere il cane tra le gambe allora?
Be, questa è una domanda che mi faccio ogni tanto.
E il tappeto...l'ho appena buttato.
Ultimamente è diventato troppo sbricioloso.











08/07/14

Vademecum per i viaggiatori (sopratutto stranieri!) di autobus a Roma

  • Vedete di avere un sacco di tempo quando dovete andare da una qualsiasi parte di Roma. Potrebbe esserci uno sciopero degli autobus senza che ve l'hanno detto. Non si può mica scrivere ed informare sui giornali per tenere dei poveri turisti informati in continuazione eh... Capite lo bene!
  • Controlla che l'autobus veramente si fermi dove ce scritto che si dovrebbe fermare e che invece la fermata che serve a voi non sia stata spostata da qualche altra parte dove voi vi perdete facilmente e lisciate l'incontro che avevate. Se lo fate e solo colpa vostra.
  • Dimenticate tutte le regole non pronunciate su chi arriva prima quando state li totalmente da soli alla fermata per poi scoprire quando l'auto finalmente arriva che siete in mille ad doverci salire. Dovete spingere. Il più grande sale per primo. Non tu solo perché tu eri li per primo.
  • Malgrado sia scritto in chiaro e tondo che si sale davanti e dietro e si scende dalle porte in mezzo al autobus ve ne dovete far finta di niente e salire dove ce spazio. Altrimenti sarete trascinati dal fiume di esseri umani che si spingono su tutti in mezzo per arrivare alle obliteratrici che sono posizionate, per qualche motivo oscuro, davanti e dietro...Avete visto che roba! E state attenti a non essere schiacciati nelle porte. Parlo direttamente dalla esperienza personale.
  • Quando siete sul autobus non dovete affatto andare verso le obliteratrici per nessun motivo al mondo. Ma REGGERVI BENE. Da qualche parte. Da qualsiasi parte. Questo è un dato di fatto. L'autista è un uomo o donna che non aspetta. Parte a razzo appena il semaforo glielo permette. E voi con lui/lei. Se siete pronti o meno. Se non mi credete potete chiedere mia madre. Penso che siano i voli che si ricorda meglio, voli sul auto si intende, le volte che mi è venuta a trovare.
  • Fate in modo di avere sempre una penna con voi. In borsa o nella tasca o dove volete. Capite presto il perché.
  • Sul autobus, quando avete una presa bella salda su qualsiasi cosa, potete iniziare a cercare obliteratrici. Come già detto stanno davanti o dietro. Questa e la regola. Poi sono finite le regole perché succede più spesso che mai che non timbrano affatto quando tu ci sei arrivato lanciandoti come una scimmia di qua e di la. Se scoprite che tutti e due le obliteratrici sono non funzionanti per amor di Dio non vi azzardate a chiedere l'autista sul da farsi. Nemmeno se parlate italiano o lui contro ogni aspettativa mastichi l'inglese come un londinese. No, lui o lei forse sta nel bel mezzo di una chiacchierata via cellulare con amici, parenti o innamorati e perciò non ha tempo con le vostre domande stupide. Lo sanno tutti che devi scrivere da solo sul biglietto; data e ora. Sì, i controllori fanno dei blitz ogni tanto...Non è mica affare del autista che tutti e due le obliteratrici sono scassate. State scherzando o cosa??? Vedete che è molto utile avere una penna.
  • Solo perché ce scritto che alcuni autobus, in particolare i filobus, hanno macchinette per comprare i biglietti a bordo non vuol dire che A; funzionino B; esistono per davvero su quel auto che avete preso voi. Non importa se l'avete letto da qualche parte sul giornale o forse su un app del cellulare. Se volete essere sicuri di non prendere le multe; portate il biglietto da casa.
  • Respirate più profondamente del profondo perché possono succedere cose come un autista che pensa che il collega davanti nella preferenziale del autobus è troppo lento, il fino turno è vicino e chi dorme non piglia pesci, allora si può sperimentare un sorpasso shakerato dovuto ai tanti spartitraffico inutili che spuntano fuori dalla strada. Sì, quando si deve arrivare si deve. Dovete solo sapere che lui/lei sa che cosa sta facendo. Fidatevi!
  • Per il resto se volete potete fare nel modo romano invece, andare senza biglietto. E molto più sportivo. Se ti pigliano ti pigliano. Fregatene di quelle chiacchiere sul fatto che il traffico collettivo ha bisogno di soldi per migliorare. Mica crederai a babbo natale, no? No, risparmiare i soldi propri. Questo è il modo romano di pensare. 

06/07/14

I nostri amici guerrieri.

   Ieri erano da noi.
I nostri amici guerrieri.
Non ha funzionato per niente per loro qui in Italia.
Malgrado siano italiani.
Hanno provato con aziende proprie.
Lavoro pesante ma nessuna raccolta.
Genitori che lavorarono contro aumentando il peso.
Allora lui ha ricevuto un'offerta dal suo vecchio datore di lavoro IBM.
Ma in Brno nella Repubblica Ceca.
Lui non solo ha detto di si alla offerta, ma anche la famiglia lo ha seguito.
I figli hanno iniziato la scuola ceca.
La moglie ha trovato lavoro alla stessa ditta di lui a gennaio quest'anno.
Prima di allora ha fatto nuove conoscenze nel ambito internazionale.
Iniziato scambi culinari ed un club del lavoro a maglia con gente da tutto il mondo

E così sono venuti a trovarci.
Due anni sono passati.
I figli sono cresciuti in maniera incredibile e parlano ceco in maniera fluida.
Resteranno dai nonni paterni, i ragazzi, in campagna per tre settimane.
Poi dai nonni materni altrove in campagna.
Su richiesta dei nonni.
Penso, con una punta di gelosia, che vorrei che i miei mi chiedessero di mandarli i miei di figli.
Che potessero godere i nipoti senza di me.
Che i nipoti potessero avere i nonni materni sulle loro premesse.
Ma non è così.
Non tengo il muso.
Sono invece molto contenta per questi combattenti.
Che hanno lasciato tutto ma ottenuto così tanto.
Possono anche mettere da parte i soldi adesso.
Iniziare a pensare a tutti quei viaggi che non sono riusciti a fare prima.
Capisco da quello che raccontano che le cose non sono solo stati facili.
Tante lacrime e sentimenti pesanti fanno parte del immagine che intravedo.
Ma adesso, adesso stanno bene.
Tutti va avanti.

Ci mancano ovviamente.
Ma vederli cosi felici rende anche noi felici.
Ed era cosìììììì divertente vederli di nuovo.